HCT-Agrifood Lab ha utilizzato per la prima volta un processo di cavitazione idrodinamica controllata per il trattamento del biochar, con l’obiettivo di migliorarne le caratteristiche fisico-chimiche in modo economico e rapido, e renderlo più efficace nell’uso come ammendante del terreno.
In genere, per ottenere biochar con un’elevata porosità e area di scambio (BET), che aumenti la superficie di contatto tra biochar e suolo/piante, è necessario agire sul processo di thermal pyrolysis (TP), aumentando al massimo le temperature, la velocità di riscaldamento e il tempo di residenza.
Tutto questo ha però dei costi energetici e delle ricadute sulla resa (yield) e sull’economicità complessiva del processo, e causa anche altri effetti negativi quali l’aumento del pH e del contenuto di cenere.
La cavitazione idrodinamica si è dimostrata un’alternativa molto conveniente rispetto al trattamento TP ad alte temperature. Nonostante una leggera diminuzione del contenuto di carbonio, la resa del processo HC è stata almeno un ordine di grandezza maggiore rispetto ai processi TP e la porosità del biochar è aumentata fino al 120%.
I risultati dell’esperimento sono stati quindi molto incoraggianti, e saranno oggetto di ulteriori approfondimenti da parte del laboratorio.
Per approfondire
Albanese, L., Baronti, S., Liguori, F., Meneguzzo, F., Barbaro, P., & Vaccari, F. P. (2019). Hydrodynamic cavitation as an energy efficient process to increase biochar surface area and porosity: A case study. Journal of Cleaner Production, 210, 159–169. https://doi.org/10.1016/J.JCLEPRO.2018.10.341